Ott 01

Sunday morning Almeno oggi prima la colazione

Non abbiamo tempo. Non abbiamo voglia. Ci piacerebbe, se la trovassimo pronta. La facciamo volentieri, ma quando siamo in vacanza. Perché la quotidianità lavorativa ci regala risvegli facilmente faticosi: stomaco chiuso, un ricordo di mal di testa, l’ ansia già in agguato, il mondo in salita. Altro che famigliola della pubblicità, tutta sorrisi, tavole apparecchiate e tazze fumanti. Non esiste pasto più bistrattato della colazione. Ignorato, malinteso, spesso cancellato del tutto, sepolto sotto tonnellate di giustificazioni del tipo: un caffè e un bicchiere d’ acqua, non riescoa ingoiare niente altro. Oppure: ho mangiato troppo ieri sera, devo dimagrire, se mi viene fame mangio una brioche a metà mattina.

O ancora, io no, ma guai se i bambini vanno a scuola a stomaco vuoto, loro devono crescere. Solo il Generale Inverno riesce in qualche modo a scalfire tanta indifferenza, tra l’ eredità delle vacanze di fine anno (complici le ultime riserve di dolci da esaurire) e le temperature rigide. Se il freddo fa bruciare più calorie, pensiamo, possiamo permetterci un biscotto in più. E con qualcosa di caldo nello stomaco si affronta meglio la giornata. In realtà, non sono tanto le quantità di cibo, ma la qualità e il timing a fare la differenza.

Infatti, non esiste momento migliore della colazione per nutrire il corpo, farlo stare bene, perfino indurlo ad azzerare i rotolini di grasso accumulati a Natale. Una consapevolezza nuova che vale quanto una vera rivoluzione cultural-alimentare, capace di trasformare in piacere di stomaco e palato l’ obbligo della colazione, vissuto come tale da oltre un terzo degli italiani, cancellando a colpi di datteri e spremute i sette milioni di breakfast skippers – tanti sono i saltatori della colazione – a cui aggiungerne altri cinque milioni che “la fanno qualche volta”.

Gli ultimi studi sull’ associazione strettissima tra nutrizione, benessere e prevenzione convergono su una sola parola d’ ordine: stress glucidico.

Cioè cominciare la giornata con un apporto ricco e complesso di carboidrati “buoni” per tenere sotto controllo il bioritmo del cortisolo, l’ ormone surrenalico dello stress, che intossica gli organi e abbassa le difese immunitarie. Il nutrizionista milanese Vanni Zacchi traduce il concetto in termini gastronomici: «Per stare bene, bisogna fare colazione sempre, sempre abbondante, sempre con frutta fresca e secca, pane integrale, miele, yogurt, semi oleosi, muesli. Pensare di dimagrire saltando la colazione è sbagliatissimo.

Al mattino bisogna alzare la glicemia e fornire minerali alcalinizzanti per mantenere il giusto equilibrio acido-basico del corpo. Questa è la regola. Ma qualche strappo è il benvenuto perché i cibi appaganti e confortanti aiutano a sopportare gli stress che ci aspettano nella giornata. Ben venga una cioccolata con panna ogni tanto!».

Così sdoganate le calorie buone e i gusti golosi, ci si può avventurare anche nel territorio dei salati, montando una crema di ricotta (meglio di capra) con yogurt, un filo d’ olio di semi di lino, semi di zucca e qualche fiocco di sale da spalmare sul pane. Se poi vi è scappata una fetta di pane, burro e marmellata in più, pazienza: qualche rampa di scale al posto dell’ ascensore vi rimetterà in pari con la coscienza.


Data
: 26.01.2014
Autore: Licia Granello per Repubblica
Fonte: leggi la notizia, clicca qui.

Sorry, the comment form is closed at this time.